Descrizione
Siamo nel 2070. Gli esseri umani sono costretti ad abitare nelle viscere della Terra dove hanno
scavato profondi cunicoli diventati vere e proprie città. In superficie non si riesce più a vivere
poiché l’inquinamento prodotto nel corso dei secoli e una guerra nucleare hanno reso l’aria
irrespirabile. Il tempo massimo di sopravvivenza fuori dai cunicoli è di poche ore. Un movimento di
giovani studenti italiani, nativi sotterranei, ha scoperto tutti gli errori commessi dagli adulti che li
hanno preceduti e si sono dati come missione quella di riconquistare la superficie rendendola
nuovamente vivibile. Divisi in gruppi al Nord, al Centro e al Sud Italia comunicano con mezzi
tecnologicamente avanzati. Il loro piano, contrastato da una banda criminale, è antico e nostalgico:
piantare ogni giorno in superficie nuovi alberi modificati geneticamente da trattare come persone e
a cui dare un nome. Nelle poche ore di autonomia i giovani, in clandestinità e lottando contro i loro
nemici, piantano e curano gli alberi come fossero bambini da crescere, in attesa che queste creature
possano ridare ossigeno, e quindi nuova vita, alla Terra e all’umanità intera.
“Questo romanzo si legge tutto d’un fiato. Ha una straordinaria carica interiore. Ha una ricca
vitalità narrativa. Ha, soprattutto, un grande ottimismo profetico, capace di nutrirsi alle radici più
severe e più pessimistiche della incombente realtà”. (Dalla prefazione di Giuseppe Limone).
“Questo libro di Ignazio Riccio ha un ruolo molto importante, vuole portarci a riflettere, adesso
che siamo ancora in tempo, su come il genere umano deve comportarsi per evitare il baratro,
soprattutto uscendo da una visione del mondo antropocentrica ed entrando finalmente in una
visione eco-centrica, con l’ecologia ben al centro di tutte le nostre attività”. (Dalla postfazione di
Alessandro Gatto).
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